LA VIA DELL'INCENSO

L’antica via sacra dei profumi: un percorso di 2.400 chilometri che attraversa deserti e montagne, tracciato nella storia per commerciare una resina speciale e molto costosa: l'incenso.
La Via dell'Incenso, oggi nominata Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, partiva dal territorio di Oman e Yemen per arrivare sul Mediterraneo. Su questa rotta sono entrate in contatto molteplici culture e religioni: Europa e India, Arabia e Africa in un paesaggio mozzafiato ricco di insidie e difficoltà determinate dall’imprevedibilità del deserto.

LE ORIGINI
Per percorrere i 2.400 chilometri della Via dell’Incenso occorreva un viaggio di sei mesi. Le carovane di cammelli, tra cui migliaia di persone, si spostavano lentamente, facendo 56 fermate in occasione delle quali si riposavano, si prendevano cura degli animali e recuperavano le forze per il giorno successivo.
Oggi l'incenso si raccoglie quasi esclusivamente nel Wadi Dowkah in Oman, dopo che i il mercato è stato invaso da quello sintetico, ma nell’antichità, la preziosa resina era richiestissima e veniva pagata in oro. Usata come medicinale, nella cosmesi e per le imbalsamazioni, era soprattutto richiesta per le funzioni sacre e devozionali; non è un caso che il suo nome scientifico sia Bosweilla sacra.
Il boswellia, l'arbusto da cui si estraeva l'incenso, cresceva nei pressi di Rekyhut, al confine con lo Yemen. Dopo l'estrazione della resina e la sua lavorazione in incenso, la produzione veniva raccolta a Sumhurum, città in cui secondo la leggenda viveva la regina di Saba e da cui partivano le spedizioni di incenso dirette al Mediterraneo.

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L’ITINERARIO
Le carovane che salivano dallo Yemen transitavano verso nord ed entravano nell'attuale Arabia Saudita, facevano tappa prima a Medina e poi a Dedan. In Giordania, superata la leggendaria città di Petra e pagati i dazi doganali, le carovane proseguivano verso nord lungo quella che è stata chiamata la Strada dei Re. Seguendo questo itinerario, il tratto principale della via dell'incenso proseguiva in direzione del Mediterraneo ed entrava in Palestina. Le carovane attraversavano il deserto del Negev per farsi strada verso il centro di Avedat e successivamente Shivta, per poi raggiungere la tappa finale a Gaza.
Aldo Pavan, giornalista e fotografo di fama internazionale, ha dedicato a questa rotta il suo ultimo libro illustrato descrivendolo come: “La Via dell’incenso non è una semplice pista, una linea sulla carta geografica. È molto di più. È una delle arterie lungo le quali è passata la storia dell’uomo”.

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