Una fragranza può evocare memorie, caratterizzare esperienze e plasmare gli scenari del benessere. L’olfatto è un senso decisivo perché un profumo è in grado di esercitare un fortissimo potere sul corpo umano.
“Il profumo ha una forza di persuasione più convincente delle parole, dell'apparenza, del sentimento e della volontà. Non si può rifiutare la forza di persuasione del profumo, essa penetra in noi come l'aria che respiriamo penetra nei nostri polmoni, ci riempie, ci domina totalmente, non c'è modo di opporvisi”.
Così lo scrittore Patrick Suskind definiva il profumo nel suo famoso libro intitolato proprio "Il profumo", esprimendo quanto sia evocativo ed incontrovertibile il potere delle note di ciascuna fragranza.
L’olfatto aiuta a mettere a fuoco un luogo, a fissare il ricordo di un’esperienza più di quanto possa fare una visione perché i profumi e gli odori identificano un momento in modo immediatamente più netto. Il profumo materno, il frutto preferito, l’odore della neve o della brezza salmastra che sale dal mare, la fragranza dell’erba tagliata da poco: sono tutte profumazioni in grado di richiamare alla mente esperienze, sensazioni ed emozioni vissute, in grado di avvolgere la persona in una sorta di vello olfattivo accogliente, rassicurante e riconoscibile.
Memoria, emozioni, ricordi, respiri, identità, odori e profumi sono racchiusi nell'olfatto, tanto che la letteratura ha parlato di fragranze, amori e sapori legandoli sempre al senso dell'olfatto perché quest’ultimo è interconnesso alla nostra parte più ancestrale. Inoltre, l’olfatto è anche collegato con il sistema limbico, deputato alla regolazione dei nostri affetti, ed in particolare con l’ippocampo, ovvero la zona dei ricordi e della memoria.
L’idea che l’olfatto sia una delle chiavi di volta del benessere costituisce il fondamento di un vasto “capitolo” della profumeria. La nostra percezione dei profumi è il più enigmatico dei sensi, quello di cui si sa meno, ma quello che modifica il nostro inconscio più profondamente.