La luce sconfigge le tenebre, il bene trionfa sul male e una nuova stagione ha inizio: l’estate. Metaforicamente il 21 giugno è una data molto importante: il Solstizio d’Estate. Esso è collegato al tema della rinascita e di un nuovo inizio, ma un significato importante anche dal punto di vista astronomico.
Il solstizio infatti è il momento in cui il Sole, lungo il tropico del Cancro, a mezzogiorno, raggiunge lo zenith ed i suoi raggi cadono a perpendicolarmente sulla terra permettendo il maggior numero di ore di luce (oltre 15 in Italia).
DALL’ANTICHITÀ A OGGI
Storicamente il primo giorno d’estate è sempre stato associato a significati profondi, con riti legati al ciclo dell’agricoltura e della natura: il periodo per eccellenza in cui raccogliere le erbe spontanee e le piante officinali da utilizzare nelle pratiche curative e medicamentose.
Oggi percepiamo la giornata sotto un aspetto più scientifico e pragmatico volto ad apprezzare il grande fenomeno astronomico che ci permette di godere del maggior numero di ore di luce possibili perché dal giorno seguente in poi, le giornate andranno ad accorciarsi, fino a culminare nel solstizio invernale il 21 Dicembre.
DA STONEHENGE A TUTTA L’EUROPA
Il solstizio, come festa di mezza estate (celebrato nei giorni che vanno dal 21 al 25) è ancora oggi una festività importante in moltissime nazioni europee, come la Svezia (dove si è pensato in passato di trasformarla ufficialmente nella festa della nazione), la Romania, la Polonia, l’Ucraina, Il Regno Unito, la Spagna, il Portogallo e la Grecia.
Il fulcro del solstizio d’estate è Stonehenge, dove ogni anno migliaia di persone si radunano per attendere l’alba del giorno con l’idea di imitare il benvenuto al sole di druidi, streghe e guerrieri del passato. Ipotizzando che l'attuale allineamento riproduca fedelmente il precedente, alcuni studiosi sostengono che Stonehenge rappresenti un "antico osservatorio astronomico", con un significato particolare ai punti di solstizio ed equinozio, ma l'importanza del suo uso per tale scopo è dibattuta, tanto che sono attualmente in corso diverse ricerche e analisi per appurarne le origini e gli scopi di edificazione.
PERCHÉ LA DATA DEL SOLSTIZIO NON È FISSA?
Il momento del solstizio ritarda di circa 6 ore l'anno per via del fenomeno della precessione degli equinozi, ovvero lo spostamento dell’asse attorno al quale la Terra compie la rotazione giornaliera. Il solstizio torna artificialmente al punto di partenza ogni 4 anni, quando vi è un anno bisestile che “ripristina le cose”, un artificio inventato per evitare il progressivo scostamento tra il calendario e le stagioni. Questo è anche il motivo per cui il solstizio d'estate cade quasi sempre il 21 giugno e il solstizio invernale cade il 21 o al più tardi, il 22 dicembre.